giovedì 11 settembre 2014

venerdì 10 maggio 2013

Saluti!!!

Alla fine, ma proprio alla fine, ecco qualche foto ricordo.





Ci vediamo al prossimo progetto.

Un bacione dalle maestre!!!

Sesto incontro: coloriamo l'attestato di partecipazione

Prepariamo un project wall, semplice semplice, per documentare  anche nello spazio Scuola il lavoro svolto, tuttavia è meglio visitare il blog!!!




OK! Il nostro percorso è giunto al termine.
Ora gli alunni, essendo in tanti, colorano l'attestato di partecipazione predisposto dalle insegnanti, dato che oggi è stato l'ultimo incontro di questo nostro piccolo percorso extracurricolare.



Sesto incontro: un'altra storia!

Oggi, invece di drammatizzare una favola attivando linguaggi differenti, tranne quello verbale, facciamo al contrario!
In pratica gli alunni
  • ascoltano più volte un'altra divertente storiella, "LA MOSCA A SCUOLA!",
  • la drammatizzano utilizzando la voce,
  • mediante discussione, cercano di espandere la storiella con altri personaggi incontrati dalla mosca,
  • utilizzano gli animali delle mascherine della volta precedente,
  • memorizzano il ritornello,
  • numerano le sequenze della storia,
  • colorano.


Il narratore legge la storia, gli altri alunni drammatizzano tutti insieme.


Clicca qui per ascoltare la storia


Clicca qui per ascoltare le espansioni con gli altri personaggi.


giovedì 9 maggio 2013

Quinto incontro: riflessione

Tra il quarto e quinto incontro s'è cercato di coniugare i giochi di animazione teatrale con la possibilità di metterli in atto durante un'attività che solitamente viene trattata in modo più convenzionale nel lavoro di classe. Insomma i giochi dei primi incontri sono stati di preparazione alle attività successive.

Da una storia ascoltata o letta si riflette che è possibile trarre emozioni, sensazioni, stati d'animo e tradurli con gestualità, mimica, battute dialogiche, espressività in tante modalità differenti.
In  tutto questo ricordiamo anche che lo spazio intorno a noi può essere utilizzato anch'esso per esprimerci e comunicare, "occupandolo" nel rispetto di noi stessi e degli altri.

Facciamo finta che...
Nella riflessione fatta man mano che si svolge il lavoro si fa in modo che gli alunni, di classi prime e seconde, percepiscano nel fare tale discorso.
In sostanza è necessario lavorare nella pratica laboratoriale per veicolare concetti teorici, perchè è proprio così che gli alunni possono intuire certe possibilità che magari ritenevano di non avere.
Proporsi per partecipare alla drammatizzazione è importante per superare la timidezza, ma anche per comprendere che bisogna rispettare un ordine nell'intervento, che il silenzio è importante per ascoltare gli altri, che lavorare tutti insieme, quando si è numerosi, è difficile ma anche gioioso.

Quinto incontro: drammatizzare2

Dopo la pausa,
il primo gruppo fa da spettatore e il secondo gruppo drammatizza la storia.
Il filo conduttore è lo stesso, tuttavia ogni gruppo in qualche modo manipola la storia inventando le proprie semplici battute.

Facciamo finta che... SIPARIO!











FINE  SECONDO   GRUPPO

Quinto incontro: drammatizzare

Nell'aula rileggiamo la storia e discutiamo le battute che possiamo inserire.
Si decidono i personaggi per il primo gruppo, mentre il secondo farà da pubblico e viceversa.
Si provano le mascherine, evitiamo le buste colorate da usare come costumi per il troppo caldo.

Nell'atrio si dispone la scena in modo circolare, come una favola itinerante, così che anche il pubblico ruoti per osservare.
L'esercizio dello spazio serviva a utilizzare tutto lo spazio possibile e a sapersi rapportare con esso.
Facciamo finta che... SIPARIO!
Il narratore introduce la storia., mentre i personaggi sono posizionati.
Le uova sono ancora chiuse, vicino al laghetto,

mamma Anatra le cova. 

 Si schiudono le prime uova e nascono i primi anatroccoli, tutti  uguali.
 (In queste prime azioni mettiamo in pratica le posizioni imparate con il gioco della bambola gonfiabile).
Solo uno è diverso e viene rifiutato dai fratelli durante i loro giochi.
(Esprimiamo tristezza, sconforto)


Il "brutto anatroccolo" se ne va alla ricerca di qualcuno che gli voglia bene e lo accolga.
(La solitudine, il sentirsi fuori dal gruppo)

Incontra tanti animaletti diversi ma nessuno vuole fare amicizia con lui.
(Esprimiamo e comunichiamo la tristezza di essere rifiutati)



Poi arriva al laghetto, dove vede dei bellissimi cigni bianchi. Il brutto anatroccolo teme di essere rifiutato ancora e, invece... i cigni lo accolgono ben volentieri.
(Esprimiamo la disponibilità, l'accoglienza, la gioia)

E, specchiandosi nel laghetto, l'anatroccolo è ancora più felice perchè si accorge di essersi trasformato in uno splendido cigno bianco.
(Come si sente il nostro amico alla fine?)


FINE  PRIMO GRUPPO