venerdì 26 aprile 2013

Terzo incontro: telefono senza fili

Il gioco viene condotto in più step.

1. Un macrogruppo è impegnato con la maestra Maria in un'aula, un altro gruppo è con me fuori nell'atrio.
    
2. Il gruppo è disposto in cerchio, così che ciascuno si senta parte di un insieme, tutti con le medesime possibilità, tutti nella stessa posizione.
Il conduttore comunica al suo compagno, a volta a destra, a volte a sinistra, una parola che dovrà essere riportata fedelmente sino alla fine del giro.
Abilità: attenzione, concentrazione, memorizzazione, gestione del tono di voce.




METARIFLESSIONE: Perchè 4 volte su 5 la parola si è persa per strada?
Quali le criticità?
Mancanza di necessario silenzio?
Mancanza di attenzione?
Parole troppo difficili?








3. I due macrogruppi si riuniscono nell'atrio.
    Vengono suddivisi in 4 squadre,  poste di spalle a due a due.
    Partendo dall'inizio, il conduttore chiama i due capofila e comunica loro, separatamente, la stessa parola da passarsi sussurrando.
    Vince la squadra che riporta correttamente sino alla fine la parola iniziale.


Paradossalmente, in tanti, ci si mostra più attenti e tesi a vincere.

Ci vediamo al prossimo incontro!!!



Terzo incontro: giochiamo al mimo

Gli alunni, un po' tropppo numerosi per l'attività proposta, vengono suddvusu in 2 gruppi, in quanto ciò favorisce meglio il silenzio, la concentrazione e la possibilità di mettersi in gioco senza sentirsi preservati dalla coralità.

Dopo aver narrato una breve storia, ecco un gruppo impegnato nella mimica del bosco scosso dai venti.

In questo gioco, ciascuno deve "sentire" di essere un albero che si trova in mezzo a tanti altri alberi, "avvertire" il vento, reagire ad esso con il corpo mettendo in campo fantasia unita alla corporeità, inoltre produre il climax del rumore (dal fruscìo allo stormire delle fronde, allo scuotimento di tutto il tronco).



Terzo incontro: Warm up and reinforce

Al terzo incontro iniziamo con un esercizio di Warm up: occupare lo spazio.
I bambini cominciano a familiarizzare con il concetto di spazio e di altro da sè.
Si sforzano di non rimanere appiccicati al compagno/a e di seguire percorsi differenti.
Ogni tanto si cade nella trappola del "tutti raggruppati" o. al contrario, molto distanziati, ma molti decidono di seguire vie meno battute e si ritrovano a giuste distanze tra di loro.


giovedì 25 aprile 2013

Secondo incontro: facciamo il punto

Ci siamo impegnati tutti?
Ci siamo divertiti?
Cosa mi è piaciuto di più?
Cosa di meno?
Ero disposto a fare ogni gioco?
Ho conosciuto altri compagni?
Sono disposto a giocare con altri compagni che non siano della mia classe?

Relax e appaluso finale.
Ci vediamo venerdì!

p. s. Nel gioco della bambola da gonfiare, molto richiesto, in molti casi abbiamo cambiato compagno. MOLTO BENE!

Secondo incontro: inventiamo ed eseguiamo ritmi

Bisogna un po' riposare: fa caldo e siamo sudati.

Tutti seduti per terra: il conduttore propone una sequenza, la fa memorizzare ed eseguire.
Progressivamente la sequenza diviene più complessa.
Roc è nominato fotografo di scena. BRAVISSIMO!!! :)

Abilità messe in campo: Osservazione, orecchio, memorizzazione, coordinazione.













Secondo incontro: Giochiamo al mimo

Gli alunni sono divisi in 6 squadre di consistente numero (ma aumentarlo sarebbe dispersivo):

1. una squadra, dietro consegna del conduttore, mima la caffettiera e il caffè che sale, mentre le altre squadre devono prenotarsi per formulare la loro ipotesi.
Per evitare troppa confusione, il conduttore nomina un capogruppo per ogni squadra, che si faccia portavoce delle ipotesi dei compagni.
p. s. Siamo ancora piccoli per poterci consultare senza creare un pandemonio.
Vedremo nei pprossimi incontri di conseguire almeno in parte questo obiettivo.

Pertanto la squadra in gioco è chiamata a mettere in campo immaginazione, personificazione e abilità motorie per poter mimare;
le squadre a posto devono mettere in gioco osservazione e deduzione, nonchè fantasia.

2. La squadra che ha indovinato ora mima la pentola sul fuoco con il coperchio.
3. La squadra che ha indovinato mima il cambio di ruota sgonfia all'automobile, il compagno in piedi aziona il cric.




Secondo incontro: Occupare lo spazio

Siamo in tanti anche al secondo appuntamento: vediamo di divertirci, rilassarci, muoverci, imparare giocando.

WARM UP: Rifacciamo il gioco dello spazio, per verificare se abbiamo un pochino a prendere dimestichezza con lo spazio circostante e con ciò che lo occupa, tenendo presente che anche noi dobbiamo imparare ad occuparlo in modo libero ma corretto e rispettoso di quanto e quanti ci circondano.




Questo gioco lo riproporremo ad ogni incontro per verificare di volta in volta l'abilità di controllare lo spazio circostante e la nostra posizione rispetto ad esso e a ciò che contiene.
Devo dire che anche quando lo facevamo noi docenti nell'ambito di un interessante corso di formazione c'era molto da riflettere.

martedì 23 aprile 2013

Primo incontro: Gonfiamo la bambola!

Superata la prima fase della coralità, si sperimenta il gioco a coppie, la cui composizione viene lasciata libera.
Si osservano le dinamiche costitutive: si tende a cercare il compagno di classe, ma c'è anche chi alla seconda e terza volta, preso dal gioco e dal divertimento, giochi con qualcuno che magari ha conosciuto solo ora.

Gonfiamo la bambola: un bambino si accuccia per rappresentare la bambola sgonfia, un altro si posiziona di fronte e finge di manovrare un gonfiatore.
Si raccomanda di "gonfiarsi", quindi di stiracchiare i muscoli del capo, del tronco, degli arti molto lentamente, proprio come succederebbe ad una bambola gonfiabile. Nel frattempo il compagno finge la forza che occorrerebbe per manovrare il gonfiatore.

Il gioco coinvolge il corpo e consente di operare autocontrollo motorio.


Primo incontro: Giochiamo al mimo!

Per rendere l'atmosfera ludica e rasserenante, oltre che divertente e coinvolgente, si propone di fare un gioco che impegni fantasia, corporeità, immaginazione sia dell'emittente che del ricevente.

Utilizziamo altri codici, oltre che quello verbale, per cesprimere e comunicare agli altri ciò che sentiamo.

Ecco la lumaca:


Ecco la palla:



E' interessante notare come chi si propone, al momento di mimare, scelga magari di getto l'animale o l'oggetto che vuole rendere e poi prenda del tempo per rendere l'idea ai compagni.

Primo incontro: Conosciamoci!

Soprattutto gli alunni di classe prima non conoscono ancora bene nemmeno i compagni del piano, tranne i loro ex compagni di Scuola dell'Infanzia.
Riusciranno i nostri eroi a presentarsi agli altri, dunque a "mostrarsi" superando titubanze e timidezze?

Formando un cerchio molto ampio, il conduttore dice il suo nome accompagnato da un suono. Poi tira la palla ad un bambino chiedendogli di dire il suo nome e di fare altrettanto.
Il gioco procede a circolo per coinvolgere tutti e fare in modo che non sia ancora necessario esporsi in prima persona.
Devo dire che mi ha sorpreso il livello di motivazione a mettersi in gioco, di fare, di esserci un po' di tutti.
Certo è necessario limitare le esuberanze di alcuni, spingere un po' altri.
Viva la coralità!


Primo incontro

Siamo in tanti, tantissimi...
Proviamo dunque ad attivare quelle potenzialità insite in ogni bambino ma che spesso, presi da contenuti disciplinari, trascuriamo.
Il tempo è tiranno, eppure la voglia di esprimersi con codici diversi da quelli canonici è sempre pronta a venir fuori.

Intanto bisogna che ci presentiamo, che ci conosciamo, che dimostriamo la disponibilità ad aprirci agli altri, vuoi a volte con finta aggressività, vuoi con timidezza, vuoi con semplicità... dipende dal carattere, dalle esperienze vissute dai bambini coinvolti nel progetto.
Pronti?
Viaaaaaaaaaaaaaa